L’UTILIZZO DEI DRONI PER LE ISPEZIONI INDOOR:
esigenze incontrano opportunità
Pavia, 13 luglio 2018
Tanti gli spunti interessanti emersi al workshop “L’utilizzo dei droni per le ispezioni indoor: esigenze incontrano opportunità”, organizzato dalla Fondazione EUCENTRE nella mattinata del 13 luglio, presso l’ Auditorium Santi Giacomo e Filippo di Pavia.
Diverse le tipologie di stakeholder che hanno risposto all’evento: protezioni civili, ARPA, vigili del fuoco, beni culturali, gestori di grandi servizi, ordini professionali, piloti, operatori, scuole di volo. Una giornata di incontro dunque, che ha cercato di mettere a confronto i diversi attori nei molteplici aspetti delle ispezioni assistite in ambienti confinati, per capire le necessità e le direzioni di sviluppo.
Dopo brevi interventi tecnici, in cui si è parlato delle tecnologie a disposizione, della formazione sulle tecniche di volo, di problematiche di sicurezza e dei possibili ambiti di impiego, sono stati mostrati alcuni casi applicativi per discutere delle problematiche emergenti in un settore che è relativamente nuovo.
Alla tavola rotonda, moderata da Federico Pedrocchi di Radio 24, hanno portato il proprio punto di vista le grandi istituzioni: Enrico Zini (ARPA Lombardia), Enrico Bastianini (Sogin), Emiliano Lombardi (Protezione Civile Nazionale), Edoardo Cavalieri d’Oro (Vigili del Fuoco di Milano), e Daniela Lattanzi (MIBACT, Segretariato Regionale per la Lombardia). L’evento si è concluso con una breve demo di volo indoor.
In un contesto in cui i droni rappresentano un mondo dalle potenzialità estremamente elevate in molti ambiti, la Fondazione EUCENTRE, che impiega i droni per valutare lo stato di integrità delle strutture a seguito di un evento sismico, ha organizzato la giornata con lo scopo ritagliare uno spazio per una tematica abbastanza di nicchia che è quella dell’utilizzo dei droni nelle ispezioni in ambienti confinati.
È abbastanza intuitivo che il volo indoor abbia caratteristiche e condizioni operative che pongono problematiche diverse rispetto alle attività outdoor: se da un lato infatti si sente solo marginalmente l’influenza di ENAC e non ci si deve misurare con le condizioni atmosferiche, dall’altro occorre confrontarsi con l’assenza di segnale GPS, che implica difficoltà nel posizionamento di precisione, e con aspetti meno convenzionali dal punto di vista della sicurezza dovuti alla presenza beni di valore storico artistico importante, piuttosto che di impianti legati a rischi diversi.
La presenza stessa di ostacoli che non è possibile evitare impone tecniche di guida diverse rispetto all’esterno, che richiedono una formazione specifica per garantire un livello di protezione adeguato.
Il panorama applicativo spazia dalla valutazione di ambienti a grande luce (e.g. capannoni industriali, palestre, chiese, torri), alle ispezioni nei cunicoli, nei serbatoi, nel settore navale, negli impianti a rischio di incidente rilevante.
Uno dei nodi centrali della discussione, sul quale si sono evidenziate posizioni anche molto diverse, è stato quello di capire se le funzioni del “pilota” e del tecnico ispettore possano essere totalmente disgiunte oppure debbano essere integrate. Per le grandi organizzazioni, istituzionali e non, il tema si collega direttamente alla scelta di utilizzare competenze esterne o sviluppare delle unità SAPR interne.
Da un lato infatti non si può negare che competenze esterne specializzate sul volo abbiano l’indiscutibile vantaggio di poter contare su di un’intensa attività di volo, portando in dote l’abilità intrinseca di condurre operazioni anche molto complicate.
Tuttavia l’assenza di expertise sugli obiettivi dell’ispezioni e sull’utilizzo dei dati raccolti rischia di rendere difficoltosa la comunicazione tra chi raccoglie le informazioni e chi le deve processare ed utilizzare, potenzialmente indebolendo il lavoro sul piano tecnico-operativo finale.
L’integrazione delle funzioni porta chiaramente ad un utilizzo del mezzo più orientato al problema da affrontare, ma richiede al tecnico ispettore un impegno decisamente maggiore rispetto alla propria professionalità ordinaria. Ed occorre inoltre considerare che lo sviluppo di unità SAPR interne richiede un investimento importante in termini di risorse materiali e umane, per tutti gli aspetti relativi alla formazione, alle certificazioni, alle manutenzioni, alla stessa sperimentazione.
L’aspetto più rilevante emerso durante la giornata, è che siamo ancora in una fase in cui i servizi sono in via di comprensione e di sviluppo, ed è dunque fondamentale la collaborazione tra chi sviluppa le soluzioni tecnologiche, chi le impiega per raccogliere dati utili ad una certa finalità, e gli utenti finali.
È proprio nella definizione operativa dei servizi che è indispensabile l’integrazione delle competenze nelle stesse unità, la sperimentazione e la condivisione delle esperienze con gli stakeholder finali, per un confronto continuo tra lo standard atteso del servizio e le aspettative di utilizzo.
Solo nel momento in cui queste tecnologie avranno superato la sperimentazione applicativa necessaria per essere mature, lo sviluppo di forti specializzazioni distinte consentirà di sfruttare al massimo ogni expertise.
Ad oggi, la collaborazione tra sviluppatori, enti ricerca e sperimentazione ed istituzioni riveste una funzione fondamentale per trasformare la ricerca applicata in soluzioni testate e funzionanti in ambiente operativo.
Chiara Casarotti
Capo Dipartimento Supporto all’Emergenza – Eucentre
Si ringrazia per la partecipazione
ARPA Lombardia
Dipartimento della Protezione Civile
MIBACT, Segretariato regionale per la Lombardia
Ministero degli Interni, Vigili del Fuoco di Milano
Sogin
Aiviewgroup
Euro USC Italia
ItalSabi
Marine & Industrial Consultings
Skypersonic LLC
Drone Channel Tv
Triwu e Radio 24
Presentazioni
Le presentazioni disponibili possono essere scaricate qui
Video