Fra le attività svolte dai Laboratori della Fondazione, l’impegno rivolto verso il fronte della sperimentazione su elementi non strutturali è costante. In realtà si tratta di un doppio fronte, dato che oltre alle prove sperimentali vere e proprie sono stati programmati una serie di importanti migliorie ed integrazioni di attrezzature e facilities, la cui descrizione troverà spazio nei prossimi contributi.
Rimanendo strettamente nell’ambito della sperimentazione, le prove più recenti hanno riguardato la caratterizzazione della risposta sismica, mediante test dinamici su tavola vibrante multiassiale, di condensatori e unità di raffreddamento per server e attrezzature elettriche (Figura 1a – a sinistra).
Come da procedura standard, i provini sono stati vincolati al piano superiore della tavola e strumentati mediante accelerometri triassiali e trasduttori di spostamento sia meccanici, sia ottici. In particolare, l’acquisizione ottica, basata sulla triangolazione di telecamere a raggi infrarossi su un sistema di marker retro-riflettenti (Figura 1b – a destra), consente di rilevare le tre componenti traslazionali nello spazio della sommità dei singoli provini (o di un qualsiasi punto identificato tramite un marker ) rispetto ad un punto di riferimento, per esempio la base.
L’input sismico è stato definito sulla base di un protocollo di prova molto esteso che ha fatto riferimento sia alle indicazioni AC-156 (“Acceptance Criteria for Seismic Certification by Shake-Table Testing of Nonstructural Components”) dell’International Code Council, sia alle BS ISO 13033 (“Bases for design of structures – Loads, forces and other actions – Seismic actions on nonstructural components for building applications”). Si è trattato, in sostanza, di due serie di spettri a differente intensità sismica le cui componenti orizzontali sono rappresentate nel grafico sottostante (Figura 2). In dettaglio, per indagare le due direzioni nel piano, sono state effettuate due serie di prove biassiali a componente orizzontale e verticale concomitanti. Nei primi mesi del 2019, con l’upgrade a 6 gradi di libertà, sarà possibile effettuare direttamente test triassiali.
Oltre a mostrare l’integrità fisica dei provini, sono stati prodotti risultati numerici in termini di confronto fra segnale di reference e di feedback dell’input sismico applicato alla base, frequenze principali pre e post-test grazie a prove addizionali con segnale random ad ampiezza costante, accelerazioni e spostamenti in vari punti e quote.
Figura 1 – (a sinistra) provini fissati alla tavola vibrante multiassiale, (a destra) dettaglio dei marker luminescenti installati su un provino.
Figura 2 – Componenti orizzontali degli spettri in accelerazione a diverse intensità definiti sulla base delle indicazioni AC-156 e ISO-13033.