Lo scorso 26 gennaio ci ha lasciato Giuseppe Zamberletti, un uomo che ha segnato in modo indelebile l’organizzazione della Protezione Civile Italiana.
Così su Wikipedia:
“Giuseppe Zamberletti (Varese, 17 dicembre 1933 – Varese, 26 gennaio 2019) è stato un politico italiano, considerato il padre fondatore della moderna protezione civile italiana.
A Zamberletti si devono infatti la nascita del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio, l’introduzione del concetto di previsione e prevenzione distinto dalle attività di soccorso, l’organizzazione del servizio nazionale in tutte le sue componenti, la valorizzazione degli enti locali e del volontariato ed anche l’avvio della riforma del settore che culminerà con l’approvazione della legge 24 febbraio 1992, n. 225.”
Nell’immediato post terremoto del 6 maggio 1976 Zamberletti fu nominato, essendo sottosegretario all’Interno con delega alla Protezione Civile, Commissario per la gestione dell’emergenza, tornando a ricoprire tale carica dopo le scosse dell’11 e 12 settembre.
Gli insegnamenti e le intuizioni di Zamberletti sono stati fondamentali della definizione dell’attuale Sistema Nazionale di Protezione Civile: la speranza è che per il futuro si possa continuare a metterli a frutto, rendendo ancora più efficiente ed efficace un’organizzazione che ha dimostrato negli anni di saper affrontare con capacità, rapidità e competenza le molte emergenze che si sono succedute.
Negli “Approfondimenti” pubblichiamo un estratto da un suo recente articolo, pubblicato in inglese su un numero speciale del Bollettino di Geofisica Teorica e Applicata, in cui descrive quell’esperienza, le difficoltà e le soluzioni adottate.