Per una settimana, le squadre dei centri di competenza del Dipartimento della Protezione Civile che impiegano i droni nelle loro attività istituzionali, si riuniscono in Lombardia per un’esercitazione: simulando un sisma nell’area di Mantova, i piloti di UAS lavorano sugli aspetti tecnici e operativi del rapid assessment in caso di emergenza
Raccolta dei dati, coordinamento e comunicazione, interazione con altri operatori e responsabili, utilizzo degli spazi aerei – il tutto in un contesto d’emergenza, come possono essere un’alluvione o un sisma: sono questi i principali obiettivi dell’esercitazione tecnica dedicata alle attività di protezione civile che impiegano i droni, che si svolge tra il 10 ed il 14 ottobre, in concomitanza e in occasione della quinta edizione della Settimana di Protezione Civile. L’esercitazione è stata organizzata dall’Unità Organizzativa Protezione civile di Regione Lombardia, in collaborazione con Polis Lombardia e Anci Lombardia, ed è coordinata da Fondazione EUCENTRE, centro di competenza per il rischio sismico del Dipartimento della Protezione Civile.
È proprio un sisma che interessa centri abitati nella provincia di Mantova, infatti, a rappresentare lo scenario immaginario in cui si svolge l’esercitazione. In un contesto emergenziale vasto, i cui potenziali danni hanno un impatto rilevante per il territorio, è fondamentale avere rapidamente un quadro aggiornato della situazione, relativamente all’entità dei danni, l’estensione delle aree colpite, lo stato dei luoghi e le limitazioni agli interventi di soccorso. È il cosiddetto rapid assessment: una prima, veloce valutazione della situazione in un contesto d’emergenza, condotta dai centri di competenza del Dipartimento della Protezione Civile. Tra le risorse che possono essere messe in campo a questo scopo vi sono i nuclei droni dei centri di competenza (o, più precisamente, UAS o Uncrewed Aircraft Systems): Fondazione EUCENTRE, INGV, CNR, ARPACAL, ARPA Lombardia, ARPA VDA, Centro per la protezione Civile UNIFI e Fondazione CIMA.
Un primo fondamentale aspetto affrontato è quello dei protocolli per l’attivazione dei nuclei UAS, la sicurezza e il coordinamento, riguardanti la gestione e la condivisione dello spazio aereo (si pensi, per esempio, all’eventualità dell’arrivo di un elicottero di soccorso). Per la prima volta vengono sperimentati dei protocolli di coordinamento per le operazioni aeree e di attivazione concertati per l’occasione con il CNVF, ENAC ed ENAV/D-flight.
Una seconda parte dell’esercitazione è focalizzata sugli aspetti tecnici, e rappresenta il fulcro di queste giornate. Innanzitutto, per quanto riguarda la raccolta dei dati: i rilievi eseguiti dalle varie squadre, ciascuna delle quali procede alla mappatura di un’area specifica e attigua alle altre, devono essere tra loro confrontabili, e dunque eseguiti su protocolli comuni. Infine, l’esercitazione prevede la rapida elaborazione dei dati raccolti, che devono essere resi disponibili al centro di coordinamento nei tempi compatibili con le necessità per l’organizzazione delle operazioni.
A queste prime attività ne seguiranno più specifiche, dedicate ad alcuni aspetti tecnici e di dettaglio delle valutazioni da drone in contesto emergenziale. Per esempio, un rilievo su elementi specifici, (come possono essere un’infrastruttura stradale o anche un bene culturale, per esempio una chiesa, o ancora la stima della quantità di macerie da mobilizzare per liberare vie di comunicazione. Si tratta, in questo caso, non di una valutazione rapida, che fornisca uno sguardo globale sulla situazione, bensì di un’analisi che richiede accorgimenti tecnici differenti e protocolli operativi specifici e più complessi.
Al di là delle competenze sui diversi tipi di rischio dei diversi Centri di Competenza, le capacità di rilievo basate sull’impiego di droni condividono alcuni elementi comuni, in particolare per la possibilità di ricostruire lo stato dei luoghi interessati da un evento catastrofico. Per questo sono coinvolti nell’esercitazione anche centri di competenza le cui attività non riguardano il rischio sismico.